Bibliografia  
   
 
    Bibliografia bàsica  
    Lourdes Cirlot: Las claves de las vanguardias artísticas en el siglo XX, Col. Las claves del arte, Ed. Planeta,Barcelona, 1991
    Lourdes Cirlot: Primeras vanguardias artísticas, col. Labor nueva serie, Ed. Labor S.A. Barcelona 1993.
    A. González García, F. Calvo Serraller, S. Marchán Fiz: Escritos de arte de vanguardia.1900/1945, Col. Fundamentos, Ed. Istmo, Madrid, 1999.
    Mario de Micheli: Las vanguardias artísticas del siglo XX, Col. Alianza Forma, Ed. Alianza Editorial, Madrid, 1990.
    Alfredo Aracil, Delfín Rodriguez: El siglo XX. Entre la muerte del arte y el arte moderno, Col. Fundamentos, Ed. Istmo, Madrid, 1988.
    Carmen Bermúdez: Historia del arte. Primeras vanguardias, Col. Las claves del arte, Ed. Planeta, Barcelona, 1994.
    Javier Arnaldo: Las vanguardias históricas (1), Col. Historia del arte, Ed. Historia 16, Madrid, 1989.
       
    Bibliografia específica  
    Kenneth Frampton: Historia crítica de la arquitectura moderna, Col. Estudio Paperback, Ed. Gustavo Gili, México, 1983.
    R. Banham: Teoría y diseño arquitectónico de la era de la máquina, Ed. Nueva Visión, S.A.I.C., Buenos Aires, 1965.
    Nikolaus Pevsner: Pioneros del diseño moderno. De William Morris a Walter Gropius, Col. Biblioteca de diseño y artes visuales, Ed. Infinito, Buenos Aires, 1977.
    G. Alomar: El futurismo, Ed. L'Avenç, Barcelona, 1905.
    A. G. Bragaglia: Fotodinamismo futurista (1911), Ed. G. Einaudi, Turí, 1970.
    J. A. Sarmiento: Las palabras en libertad. Antología de la poesía futurista italiana, Ed. Hiperión, Madrid, 1986.
   
(més llibres)
 
       
    Fragments  
    AA.VV: Manifesto dei pittori futuristi  
   
 
    1910 (Febbraio): AA.VV., Manifesto dei Pittori futuristi, Milano, Direzione del Movimento Futurista, 11 febbraio 1910; 29x23 cm., plaquette, pp. 4, manifesto sottoscritto da Boccioni, Carrà, Russolo, Balla e Severini. Edizione originale. (Salaris 1988: pag. 79).
     
   

"Noi vogliamo combattere accanitamente la religione fanatica, incosciente e snobistica del passato, alimentata dall’esistenza nefasta dei musei. Ci ribelliamo alla supina ammirazione delle vecchie tele, delle vecchie statue, degli oggetti vecchi e dell’entusiasmo per tutto ciò che è tarlato, sudicio, corroso dal tempo, e giudichiamo ingiusto, delittuoso, l’abituale disdegno per tutto ciò che è giovane, nuovo e palpitante di vita".

       
    F.T.Marinetti: Manifest del futurisme  
   
 
   

1. Nosaltres volem cantar l'amor al perill, l'hàbit de l'energía i de la temeritat.

2. El valor, l'audàcia, la rebelió seran elements esencials de la nostra poesia.

3. Fins avui, la literatura va exaltar la immobilitat pensativa, l'èxtasi i el somni. Nosaltres volem exaltar el moviment agresiu, l'insomni febril, el pas lleuger, el salt mortal, la bofetada i el cop de puny.

4. Nosaltres afirmem que la magnificència del món s'ha enriquit amb una bellesa nova: la bellesa de la velocitat. Un automòbil de cursa amb el seu capot adornat amb grossos tubs semblants a serps d'hàlit explosiu..., un automòbil sorollòs, que sembla còrrer sobre la metralla, és més bell que la Victòria de Samotràcia.

(...)

9. Nosaltres volem glorificar la guerra -única higiene del món-, el militarisme, el patriotisme, el gest destructor dels llibertaris, les belles idees per les que es mor i el menyspreu per la dona.

10. Nosaltres volem destruir els museus, les biblioteques, les acadèmies de tot tipus, i combàtre contra el moralisme, el feminisme i tota covardia oportunista i utilitària.

 
       
    F. T. Marinetti: Fondazione e manifesto del futurismo  
   
 
    1909 (Febbraio): MARINETTI Filippo Tommaso, Fondazione e Manifesto del Futurismo, Milano, Direzione del Movimento Futurista, (1909); 29x22,5 cm., plaquette, pp. 4, Edizione originale. (Salaris 1988: pag. 79).
     
   

"Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le maree multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno degli arsenali e dei cantieri incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole pei contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a ginnasti giganti che scavalcano i fiumi, balenanti al sole con un luccicchio di coltelli; i piroscafi avventurosi che fiutano l’orizzonte, le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie, come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta".

     
    F. T. Marinetti:Futurismo e fascismo  
   
 
    MARINETTI Filippo Tommaso, Futurismo e Fascismo, Foligno, Franco Campitelli Editore, 1924; 19,8x14 cm., brossura, pp. 249 (7), 1 tavola doppia f.t., riproduzione del manifesto Sintesi della guerra. Raccolta di manifesti e testi pubblicati precedentemente. Edizione originale. (Salaris 1988: pp. 49-50).
     
   

"Vittorio Veneto e l'avvento del fascismo al potere costituiscono la realizzazione del programma minimo futurista. Questo programma minimo propugnava l'orgoglio italiano, la fiducia illimitata nell'avvenire degli italiani, la distruzione dell'impero austro-ungarico, l'eroismo quotidiano, l'amore del pericolo, la violenza riabilitata come argomento decisivo, la religione della velocità, della novità, dell'ottimismo e dell'originalità, l'avvento dei giovani al potere contro lo spirito parlamentare, burocratico, accademico e pessimista. Il Futurismo italiano, tipicamente patriottico, che ha generato innumerevoli futurismi esteri, non ha nulla a che fare con i loro atteggiamenti politici, come quello bolscevico del Futurismo russo divenuto arte di Stato..." (pag. 16).

       
    F. T. Marinetti:L'immaginazione senza fili e le parole in libertà  
   
 
    1913 (Marzo): MARINETTI Filippo Tommaso, L’immaginazione senza fili e le Parole in Libertà. Manifesto futurista, Milano, Direzione del Movimento Futurista, 11 marzo 1913; 29x23 cm., pp.4. Edizione originale. (Salaris 1988: pag. 83).
 
       
   

"Per immaginazione senza fili, io intendo la libertà assoluta delle immagini o analogie, espresse con parole slegate e senza fili conduttori sintattici (...) L’immaginazione senza fili e le parole in libertà c’introdurranno nell’essenza della materia. (...) Invece di umanizzare animale, vegetali, minerali (...) noi potremo animalizzare, vegetalizzare, mineralizzare, elettrizzare o liquefare lo stile, facendolo vivere in un certo modo della vita stessa della materia".

"Io inizio una rivoluzione tipografica diretta contro la bestiale e nauseante concezione del libro di versi passatista e dannunziana, la carta a mano seicentesca, fregiata di galee, minerve e apolli, di iniziali rosse a ghirigori, ortaggi, mitologici nastri da messale, epigrafi e numeri romani. Il libro deve essere l'espressione futurista del nostro pensiero futurista. Non solo. La mia rivoluzione è diretta contro la così detta armonia tipografica della pagina, che è contraria al flusso e riflusso, ai sobbalzi e agli scoppi dello stile che scorre nella pagina stessa. Noi useremo perciò in una medesima pagina, tre o quattro colori diversi d'inchiostro, e anche 20 caratteri tipografici diversi, se occorra. Per esempio: corsivo per una serie di sensazioni simili e veloci, grassetto tondo per le onomatopee violente, ecc. Con questa rivoluzione tipografica e questa varietà multicolore di caratteri io mi propongo di raddoppiare la forza espressiva delle parole".

       
    Sant'Elia: L'architettura futurista  
   
 
    1914 ((Luglio): SANT'ELIA Antonio, L'Architettura Futurista. Manifesto, Milano, Direzione del Movimento Futurista, 11 luglio 1914; 29,2x23 cm., plaquette, pp. 4, 6 illustrazioni architettoniche b.n., disegni di Sant'Elia. Edizione originale (Salaris 1988: pag. 84).
     
   

"Dopo il 700 non è più esistita nessuna architettura (...). La bellezza nuova del cemento e del ferro vien profanata con la sovrapposizione di carnevalesche incrostazioni decorative, che non son giustificate né dalle necessità costruttive, né dal nostro gusto, e traggono origine dalle antichità egiziana, indiana o bizantina, o da quello sbalorditivo fiorire di idiozie e di impotenza che prese il nome di «neo-classicismo». (...)

L'architettura è l'architettura del calcolo, dell'audacia temeraria e della semplicità; l'architettura del cemento armato, del ferro, del vetro, del cartone, della fibratessile e di tutti quei surrogati al legno, alla pietra e al matttone che permettono di ottenere il massimo della elasticità e della leggerezza (...).

La decorazione, come qualche cosa di sovrapposto all'architettura, è un assurdo, (...) soltanto dall'uso e dalla disposizione originale del materiale greggio o nudo o violentemente colorato, dipende il valore decorativo dell'architettura futurista. (...) Da un'archiettura così concepita non può nascere nessuna abitudine plastica e lineare, perché i caratteri fondamentali dell'architettura futurista saranno la caducità e la transitorietà. Le case dureranno meno di noi. Ogni generazione dovrà fabbricarsi la sua città...".

       
    Links  
    http://www.epdlp.com Enllaços a biografies d'artistes, escriptors i arquitectes.
    http://www.unknown.nu/futurism/ Enllaços cap articles d'autors futuristes(anglès)
    http://cadre.sjsu.edu/switch/sound/articles/wendt/folder6/ng63.htm
    http://www.arengario.it/mostre/futurism/frame/0futufrm.htm Informació sobre el furturisme en italià.
    http://thales.cica.es/rd/Recursos/rd99/ed99-0055-01/futurismo.html Sobre el futurisme amb links cap a fragments de texts i biografies futuristes
       
   

 

 
       
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